Il fico coltivato (Ficus carica sativa) è considerato co-specifico con quello selvatico (Ficus carica caprificus). Le cultivar del caprifico sono qualche decina, mentre quelle del fico domestico sono diverse centinaia, ma in ogni caso le piante sono molto simili e ugualmente deliziosi i frutti. Pianta inconfondibile, allo stato selvatico si ritrova un po' ovunque nei terreni incolti, vicino a ruderi e nelle siepi che separano campi coltivati. Il latte che sgorga dai rami rotti o dai piccioli delle foglie è urticante e possiede proprietà sfruttate dalla medicina popolare e dalle tecniche degli alimenti. Esso ha infatti una capacità coagulante nei confronti del latte e può essere usato come caglio per fare formaggi. Ma questa è un'altra storia che verrà trattata in seguito. I frutti si raccolgono a giugno-luglio (fioroni) e a settembre-ottobre (forniti). Dicono che questi ultimi siano quasi sempre di gran lunga i migliori. Si usano per confezionari deliziosi dolci ma accompagnano bene anche carni forti, prime tra tutte quelle di cacciagione da piuma e quella di anatra da cortile.
Nessun commento:
Posta un commento