Ero andato al lago a fotografare i cormorani che si godevano le ultime luci del giorno
quando vidi che le piante di luppolo che a primavera mi avevano dato una bella quantità di "bruscandoli", erano ora pieni di meravigliosi fiori verdi e fantasiosi.
Ne ho colti qualche ramo che ho portato a casa per farli seccare in vista di un loro utilizzo culinario.
Ho cercato di capire, girando su internet se fosse possibile utilizzare i coni in cucina, oltre che per aromatizzare e rendere amara la birra. Nessun sito italiano ne fa menzione ma se si digita "Hops Recipe" Ricette con il luppolo, appaiono abbastanza siti statunitensi e canadesi nelle quali sono abbozzate delle ricette. A cercar bene si osserva che la gran parte derivano da un unico ricettario pubblicato in un libro dall'altisonante nome di "Hedonistic Hops: Cooking with Hops".
L'autrice del testo, Marie Porter (in realtà il marito Michael Porter ne è coautore), ha anche un sito:
https://www.foodbloggersofcanada.com/hedonistic-hops-cooking-with-hops/
dove si imparano un po' di cose sulla conservazione e l'uso dei coni di luppolo. Il libro, che è reperibile su Amazon è caretto e per ora non lo comprerò, però smanettando su internet si trovano parecchie delle ricette (una limonata, delle ali di pollo, uno spezzatino di manzo etc.) riportate da vari siti che lo hanno razziato. Sarà mia cura, postare una ricetta appena sarò soddisfatto.
Nel frattempo ho imparato un po' di cose sul luppolo e sui suoi coni e ne sono rimasto affascinato. Con coni del luppolo si indicano i fiori femminili dell'Humulus lupulus una pianta di cui già parlammo quando trattammo i bruscandoli. I coni vengono utilizzati principalmente per aromatizzare la birra, e sono caratterizzati dal contenere oli essenziali come il mircene, l'umulene, il cariofillene e il farnesene che oltre a fornire l'aroma caratteristico del luppolo agiscono come agenti antibatterici naturali. Il luppolo è ricco di fitoestrogeni che, ingeriti possono mimare l'ormone estrogeno, aumentando la salute delle ossa e del cuore e promuovendo la produzione di latte nelle madri che allattano. Il luppolo è appartiene alla famiglia delle Cannabaceae quella a cui appartiene anche la Canapa indica da cui deriva hashish e marijuana. Anche se il retrogusto del suo profumo ricorda da vicino la marijuana, il luppolo fresco non condivide gli stessi cannabinoidi della indica. In quanto erba medicinale, si ritiene che il luppolo favorisca il rilassamento e allevia lo stress. Possono anche alleviare l'ansia, lenire la digestione e favorire il sonno. A tal fine, il luppolo nella tradizione veniva nascosto nei cuscini (insieme a lavanda e altre erbe profumate) per aiutare a indurre un sonno ristoratore.
Il luppolo contiene due classi di acidi (alfa e beta) che influenzano rispettivamente il gusto e l'aroma della birra. Più acidi alfa sono presenti nel luppolo, più la birra è amara. Questi principi sono presenti nelle ghiandole resinose presente sotto le brattee dei coni la cui grandezza suppongo varino molto nelle varie tipologie di luppolo.
Questi acidi dividono anche il luppolo in base all'uso; Il “luppolo amaro” tende ad avere livelli più alti di alfa acidi, mentre il “luppolo aromatico” ha livelli inferiori. Le varietà possono essere separate dalla quantità di acidi alfa in peso (AABW); Le varietà europee tradizionali (o nobili) hanno dal 5 al 9% di AABW, mentre alcuni ibridi americani più recenti hanno dall'8 al 19%. L'amaro da luppolo può anche essere misurato in International Bitterness Units (IBU). Per la amaricatura della birra, i coni, precedentemente seccati, sono bolliti per un certo tempo, una condizione nella quale avviene la isomerizzazione degli acidi alfa che li rende più solubili e ne aumenta il potenziale amaricante. Avvertenza per i proprietari di animali domestici: il luppolo è velenoso per i cani.
Un sacco di notizie a proposito dei principi attivi amaricanti e aromatizzanti del luppolo lo trovate in questo sito:
https://www.fermentobirra.com/homebrewing/il-luppolo/
Ora mi metterò al lavoro per trovare anche l'uso culinario giusto per questi ennesimi doni della natura