Il crespigno (Sonchus
oleraceus Linneo,
1753 ) è una pianta
erbacea di solito annuale alta fino ad 1 m, con una robusta radice a fittone
provvista di fusti eretti, ramosi dal basso, spesso rosso-violacei e cavi
internamente.
Le foglie
basali picciolate, riunite dapprima in rosetta, sono molli, opache, di forma
molto variabile da lanceolate a roncinate, a triangolari. I fiori sono di un giallo intenso al
centro, presentano spesso ligule più chiare esternamente. Si dischiudono di
primo mattino e con l'intensificarsi del sole si richiudono dopo poche ore
insofferenti al caldo.
Cresce ai bordi dei campi coltivati e delle
strade, nei terreni ruderali, nelle vigne, nei centri abitati tra le fessure dei vecchi muri e finanche
dei marciapiedi. Estate e primavera evita solo le più gelate giornate
invernale. Plinio il Vecchio sostiene che Teseo se ne nutrì prima di entrare
nel labirinto per uccidere il Minotauro.
Il
crespigno è buono da mangiare crudo in insalata quando è giovane, mano a mano
che cresce va a finire nel pentolone della misticanza bollita a cui da robustezza
e complessità. Non manchi mai qualche
fogliolina nella insalata di campo, il leggero pizzicorino che le sue foglie
spinosette provocano in bocca, stimolano la voglia di fermarsi e di prendere un
boccone di pane casareccio che sempre deve accompagnare questo genere di
insalata.
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