domenica 23 marzo 2014

Tortelli di Borragine e Ricotta

Domenica con Agata
Agata è l'ultima arrivata, circa un anno e mezzo fa, in famiglia. È la terza figlia della generazione dei nostri figli, nipote di mio cognato. Va beh quel che si il suo arrivo ha rotto un digiuno di circa sei anni senza nuovi arrivi. È quindi molto festeggiata e viziata per un privilegio che le apparterrà fino all'arrivo del nipote successivo. Intorno a lei si riunisce la famiglia ogni qualche domenica e, lo zio prestigiatore, la zia archeologa, il vecchio patriarca, l'ammiraglio Renato e i mille altri zii e cugini la coccolano come una star. La mamma di Agata insieme a mia figlia ha partecipato a confezionare un bel numero di tortelli di borragine e ricotta. La bontà non era nella complicazione della ricetta ma dall'eccellenza degli ingredienti: uova delle galline della vicina, ricotta di Marco, le cui pecore pascolano qui intorno e borragine che quest'anno è quasi infestante che io avevo raccolto la mattina in una stradina che si inerpica verso il lago di Martignano. Ad Agata per precauzione sono stati serviti solamente la pasta senza ripieno, la presenza di alcuni alcaloidi nella foglia della borragine rendono questa pianta poco adatta a bambini piccoli, anche se la lunga cottura dovrebbero averli eliminati quasi completamente.



Tortelli di Borragine e Ricotta (x 8)
Pasta: 8 uova intere, 350 di Farina bianca, 400 di Semola, più un po', un giro d'olio e un pizzico di sale. L'arrivo di una bella impastatrice, ha di molto facilitato la preparazione dell'impasto, che poi ho lasciato riposare un paio d'ore in frigo.
Ripieno: 500 grammi di borragine ben pulita, 800 grammi di ricotta di pecora setacciata, 100 grammi di un pecorino stagionato circa due mesi grattugiato, pepe nero, sale.
Condimento: burro, parmigiano (più buono è meglio è), qualche foglia di maggiorana
Per servire: fiori di borragine
Tirata la sfoglia si sistema l'impasto e si chiudono con attenzione con un'altra sfoglia; i tortelli si definiscono con un coppapasta dal diametro che vi soddisfa. A me piacciono grandi così che si sistemano quattro o cinque nel piatto. Bastano pochi minuti per cuocerli (2 o 3 a seconda dello spessore della pasta). Scolarli con una schiumarola e condirli mano a mano con il burro a pezzetti e abbondante parmigiano. Arricchite il piatto con i fiori che lo renderanno primaverile e ancora più appetibile.


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