Ero indeciso sul da farsi,
se fermarmi da Marco a prendere un po' di latte della mattina (erano le cinque
e dopo l'ora legale, Marco munge le sue pecore verso le sette abbondanti)
oppure fermarmi a prendere qualche asparago su un fosso, al margine del bosco
su uno stradello che conosco io. Ma avevo bisogno di immergermi un po' nella
natura, volevo sentire puzza di pecora o infilare la mano tra ispidi grovigli
di asparagina, volevo veder passare una volpe che tornava alla tana con
l'ultimo prelibato topo in bocca. Troppo ero stato in fila sul raccordo -
grande e anulare - troppo il mio sguardo non aveva visto altro che macchine in
fila e i palazzoni della Serpentara che non si avvicinavano mai. Decisi che ero
troppo stanco per fare il formaggio, e ho optato per gli asparagi. Ma il sentierino
nel bosco non è noto solo a me per essere prodigo di asparagi e una mano lesta
di qualche paesano mi aveva tolto il piacere di una frittata di asparagi. Vidi
la scarpata piena di pimpinella, molta in fiore, altra buona da cogliere,
qualche caccialepre, del crespigno, cicoria no che li non ne cresce e non mi
andava di tornare indietro verso Cesano a farne sui campi di Via prato corazza.
Poi un po' di finocchietto per odorare il tutto. A casa avevo un rimasuglio di
radicchio di quello buono e della ruchetta di supermercato. La misticanza era
bella e fatta in cinque minuti.
Ricetta
Tonno: due tranci belli
altini per due persone, sesamo, soia, limone, misticanza profumata (nella mia
c'era finocchiella e pimpinella a dar verve al tutto), olio e tutto quello che
vi piace per condire.
Ho preso i due pezzi di
tonno e, mentre preparavo l'insalata, li ho messi in una ciotola a marinarsi con
la soia. Ho condito l'insalata con olio e pochissimo aceto e poi ho
"impanato" i tranci di tonno nel sesamo e l'ho cotti violentemente e
brevemente usando una padella dal fondo spesso. Come potete vedere dalla foto
in realtà il tonno non era scottato ma bello cotto. Non così da rimanere stoppaccioso
ma abbastanza per farlo piacere alla mia signora che troppo crudo non lo
sopporta. Scaloppato (mi si perdono il termine da programma televisivo) l'ho
adagiato sulla misticanza e ho portato questa sinfonia di sapori a tavola.
Prima di tagliar il trancio l'ho fatto raffreddare sul tagliere, quindi l'ho
messo ancora tiepido sulla misticanza. Non preoccupatevi, il nerbo di questa
insalata sopporta ingiurie anche più violente. Nella fretta e nella pigrizia di
non riuscire da casa, avevo dimenticato il vino. Quello che avevo in casa non
c'entrava molto e così ho pasteggiato ad acqua di Nepi, che tra le acque locali
è quella che preferisco.
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