Campanula rapunculus (Linneus) è una pianta erbacea biennale che possiede un fusto eretto, leggermente peloso, ramificato in alto. Le foglie basali sono di forma ovale, leggermente dentate e disposte a rosetta, mentre le foglie superiori sono lanceolate sessili e strette.
I fiori ermafroditi sono raggruppati in una infiorescenza racemose, con una luce corolla blu o viola a forma di campana, lungo circa due centimetri. Essi sono disposti lungo lo stelo in un cluster di fronte unilaterale abbastanza stretta.
Il periodo di fioritura va da maggio a settembre. Il frutto è una capsula deiscente a forma di cono rovesciato con molti semi. La radice che si presenta come una piccola rapa non contiene amido ma inulina la quale scindendosi produce levulosio anziché glucosio
I fiori ermafroditi sono raggruppati in una infiorescenza racemose, con una luce corolla blu o viola a forma di campana, lungo circa due centimetri. Essi sono disposti lungo lo stelo in un cluster di fronte unilaterale abbastanza stretta.
Il periodo di fioritura va da maggio a settembre. Il frutto è una capsula deiscente a forma di cono rovesciato con molti semi. La radice che si presenta come una piccola rapa non contiene amido ma inulina la quale scindendosi produce levulosio anziché glucosio
In Italia è presente in tutte le regioni tranne Sicilia e Sardegna, cresce nei campi e nei luoghi incolti, al margine dei boschi e dei sentieri, negli oliveti e nei vigneti, dove predilige terreni freschi, senza ristagni d’acqua, fertili e tendenzialmente calcarei, si adatta però anche a quelli sassosi.
Fossi nato mille volte per altre mille volte vorrei
rinascere solo per poter ancora una volta raccontare la favola di raperonzolo
ai miei figli steso sul lettone grande. A Giovanni che si addormentava rannicchiandosi
vicino tenendo, stretti nel suo pugno, i miei capelli. A Francesca che si sdraiava
come una croce di sant'Andrea e si addormentava tenendo nella bocca il bordo
masticato del suo fazzoletto, lei che mai ha posseduto un ciuccio né mai si è
attaccata a un biberon. Ed io raccontavo di raperonzolo e dei suoi lunghi
capelli di seta, del principe e della strega e della mamma ingorda di
raperonzoli che ne barattò una manciata con sua figlia che per questo fu
costretta a una lunga solitudine in cima a una torre. Tempi in cui le madri
erano ragni pelosi e i padri irraggiungibili modelli da imitare. La misoginia
dei Grimm sarà poi amplificata dal principe dei maschilisti: Walt Disney.
Scompariranno addirittura le madri, ridotte solo a comparse o a matrigne
perfide e streghe. E i padri "re leoni" assurgeranno ad assoluti
protagonisti positivi delle vite favolose di Pocahontas, Fievel e poi sirenette,
belle e bestie e Mulan varie
Ma torniamo a noi come si può barattare una figlia per
dei raperonzoli? Difficili da trovare, con la radice grassoccia solo in inverno
o all'inizio di primavera quando già
comincia a perdere quel sapore di noce che lo fa spiccare tra i nella sinfonia
delle misticanze. Poi arriva l'estate e la radice è un arido pezzo di legno
fibroso e senza sapore. In questa stagione la modesta piantina, abile a
confondersi tra mille congeneri senza interesse alimentare o estetico, esplode
con una lunga spiga fiorita di indaco. E uno passa per il prato fiorito di
raperonzoli e si domanda come mai non li aveva notati prima alla fine
dell'inverno quando li cercava per le sue insalate. Ma certo perché la pianta e
modesta piccolina con un verde smorto. Bisogna poi trovarla anche in posti
adeguati dove il terreno sia sufficientemente morbido o sabbioso da poter
estrarre la radice senza che il lungo fittone si spezzi. Si la regina sapeva
tutto questo e ancor di più sapeva che solo una strega poteva raccoglierne
abbastanza per saziare le sue voglie di puerpera, che neanche i suoi cuochi
gallonati o i suoi soldati più abili potevano di tanto.
PS Non dimenticate, dopo averla raccolta di pulire molto bene la radicina raschiandola con un coltellino
in modo da lasciare alburno il fittone.