L'assoluto cultore della vitalba è l'amico Carlo Spatocco, che la cucina in mille modo ma soprattuto per farci un condimento per la pasta. La smania della raccolta l'ha passata al figlio e quindi ai suoi due nipoti che sono avidi cercatori e mangiatori del tossico getto.
In ogni caso, ho fatto quello che dovevo fare per far una frittata come si deve, lasciando il tutto un po' "bavosetto" perché ormai l'uovo troppo cotto lo digerisco poco o male.
La frittata che ne è risultata è stato magro pasto accompagnata da un po' d'agretti conditi con olio-aceto-salsa di alici. Non è che il sapore della frittata mi abbia trascinato. Diciamo che, anche se la vitalba non era poca in proporzione delle uova, il sapore poco si sentiva. Proverò con la pasta quanto prima.
Nessun commento:
Posta un commento