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venerdì 9 settembre 2011

Pizza e fichi

Lo sapevo che oggi sarebbe andata a finire così. In questo settembre di una estate che non vuole finire mai, il caldo toglie appetito a pranzo, a meno che non ci sia una vera leccornia: pizza e fichi. Così sono passato ad un albero di fichi che non mi tradisce mai, proprio dietro Via di San Francesco, e ne ho colti quei pochi che mi servivano, poi ho comprato pizza, non troppo scrocchiarella ma neanche troppo panosa, e prosciutto. Il dolce dei fichi abbisogna di un prosciutto robusto ma non così tanto come quelli burini che si fanno dalle mie parti a Blera o Barbarano e che danno il loro meglio quando incontrano una fetta di uno sciapissimo pane etrusco (primo tra tutti quello di Canale): in questo caso il contrasto è così forte che riesci a berti su anche un bicchiere del po’ acetoso rosso di Cerveteri. No, con i fichi direi che ci vuole un San Daniele o, se si vuole risparmiare, un Norcia dolce. L’esecuzione della ricetta è banale, fermo restando che i fichi devono essere così maturi che non si riesca a togliere la buccia e che si devono “spiaccicare” sul prosciutto. Io ci ho bevuto sopra un bicchiere di Acqua di Nepi, non saprei che metterci su di meglio.


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